domenica 13 novembre 2011

Changing

Non doveva andare così, no.
Non ci dovevano pensare i mercati, Obama, Sarkò o chi per loro.
No.
Ci dovevamo pensare NOI.
Noi cittadini, ma non oggi:
almeno un paio d'anni fa.
Doveva cadere, dovevamo dimostrare di essere migliori, di VOLERE una Italia migliore.
Lottare, credere, modificare un paese dalle radici deboli in uno moderno.
Ma noi italiani siamo così. Piccoli, forse, pavidi, magari. Ma soprattutto pigri.
E miopi.
E no, non è la stessa cosa.
No, non conta il risultato.

Conta anche il modo.
Ora tutti siamo in allerta, il suolo d'Italia trema e abbiamo tutti paura.

Disoccupazione, recessione, miseria.
MISERIA.
Questa parola non la sentivamo dai racconti dei nostri nonni ed ora sembra tornata di moda. E fa paura, ed è giusto che lo faccia, anche se da piccoli liquidavamo la nonna che raccontava la sua povera dieta facendo spallucce. Non sembrava più vero della favola della Sirenetta.
Ed ora siamo tutti  commissariati, almeno così dicono.

C'è da festeggiare?
No, non credo.
C'è da aspettare, vedere, sperare.
Un governo tecnico, fatto di tecnici e di esperti.
Funzionerà?
Non lo so, ma se la volontà popolare è quella degli italiani che ci hanno portato fin qui, ben venga un governo tecnico, fatto di gente competente.

Oggi le voci si rincorrono.
Non rispetto della volontà popolare.
Ci faranno piangere sangue.
Faranno la patrimoniale.
E' uno scandalo!
Evviva evviva.

Insomma, oggi ce n'è per tutti, ma non mi sembra che ci sia molto da festeggiare.
Arriva Mario Monti (forse, ancora non si sa... ma sì, ma anche no) e avrà il suo bel da fare.

Voi che ne dite?

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